
"Death Magnetic" 2008
Ok, non ho resistito. Non sono riuscito ad aspettare l'uscita ufficiale dell'album, il 12 settembre, e per vie traverse (il mulo ovviamente), ho reperito l'attesissimo nuovo album dei Metallica. Death Magnetic, prodotto da Rick Rubin che personalmente non stimo e mai avrei sospettato fosse andato a finire a lavorare coi Metallica. Contenti loro...
Eravamo rimasti coi Metallica al lontano 2003, all'uscita del controverso St. Anger, album bistrattato e demolito dalla critica. Con orgoglio posso dire che io quell'album lo adoro (tutt'ora) e lo considero un piccolo capolavoro di Thrash Low-Fi Metal in se. Bisogna dire che la carriera dei Metallica, a partire dal Black Album del 1991, ha subito una marea di critiche: chi li ha accusati di essersi venduti, chi di essere finiti ecc. Io credo che la maggior parte delle persone non ha capito un cazzo di questo gruppo. Mi spiego. Col Black Album hanno cominciato un interessante viaggio all'interno di diversi generi, a partire dal metal nel senso più stretto (il Black Album appunto), l'hard rock (Load e Reload che, per quanto ne dicano, sono ottimi album) e l'hard core, se così vogliamo definirlo, di St. Anger. Finito con questa sorta di viaggio musicale, i nostri nel 2008, dopo tour nostalgici in cui hanno rispolverato il masterpiece per eccellenza Master Of Puppets, si rendono conto di essere ancora legati ad un certo Thrash californiano ed ecco che nasce un nuovo album.
Alla domanda più diretta, quella che tutti si stanno facendo e sulla quale gravita tutto l'interesse per il nuovo album e cioè ma Death Magnetic è thrash?, la risposta è: SI. Death Magnetic è thrash. Orde di rompicoglioni cominceranno a speculare su tale risposta (che non ho dato solo io ovviamente) e a tergiversare su quanto sia thrash questo o qualche altro brano. Molti si aspettavano sonorità alla Master Of Puppets e per lo più sono stati accontentati anche se il sound del disco ricorda più le tracce di ...And Justice For All. Credo che questo album, idealmente, possa essere il degno successore del capolavoro dell'88. Non è così tecnico ma di certo in quanto a pesantezza nuda e cruda siamo là. Il mio unico appunto va al sound in generale (e questa è colpa di Rubin sicuramente). Ulrich ha rimesso la retina al rullante e di questo siamo tutti contenti, tuttavia le chitarre hanno perso l'aggressività che in St. Anger scorreva fiumi. Intendiamoci, Hammett e Hetfield suonano Heavy Metal, sia ben chiaro, ma certi brani, che effettivamente sono di una potenza devastante, avrebbero avuto bisogno di uno spessore in più per quanto riguarda le asce. Comunque sia Hammett in questo disco c'è: tornano gli assoli, ovviamente, e questo è già tanto. Anzi quando sento le orchestrazioni chitarristiche tanto care al gruppo mi chiedo come abbiano fatto a rinunciarvi in St. Anger... vabbè ormai è storia vecchia. Passiamo all'album.
Death Magnetic (titolo sicuramente discutibile, preso da un verso dell'ultimo brano My Apocalipse) si apre con la tiratissima That Was Just Your Life. Introduzione arpeggiata come nei loro migliori album e poi il gruppo comincia a sbattersi. La prima volta che l'ho ascoltata non mi aspettavo assolutamente l'incedere pericolosamente thrash del brano. Si comincia bene, devo dire. The End Of The Line non abbassa il tiro, anzi, riporta la memoria al 1988 e i paragoni con ...And Justice For All cominciano a farsi sentire. L'unico appunto è che il riff principale non è tra i migliori del gruppo, anche se si riprende nei passaggi e nei cambi di tempo. Broken, Beat & Scarred è sicuramente un brano rimasto dalle sessions di St. Anger. Aggressività allo stato puro, batteria bella marcata, ogni tanto si sente anche Rob Trujillo (lo sappiamo tutti che il basso dopo Cliff Burton, nei Metallica, non è che abbia mai avuto un grande ruolo...) e chitarre affilatissime. Sicuramente uno dei brani migliori dell'album. Segue il primo singolo The Day That Never Comes. Quando sentii il brano per la prima volta (un mese fa circa ormai), mi venne paura. L'intro che ricorda un pò Fade To Black per quanto riguarda la struttura (arpeggio, solo e arpeggio incrociato) mi aveva spaventato. Pensavo fosse una ballatona melensa e strappalacrime (che ogni tanto ci sta, ma non come primo singolo) e invece mi ritrovo un brano di rara cattiveria, dall'incedere maestoso e decisamente interessante. Verso il quarto minuto le chitarre triplicano e comincia il riff paccuto, poi il cambio di tempo (raddoppia), assolo di Hammett da manuale, velocità e tanta cattiveria. All Nightmare Long è uno dei miei brani preferiti dell'album. Una delle intro migliori che abbia mai sentito dai Metallica e un cambio di tempo inaspettato. Gli intrecci di chitarre sul ritornello sono veramente da brivido e in tutto il brano il quartetto non smette un attimo di picchiare sul proprio strumento. Segue Cyanide, secondo singolo estratto (vanno di fretta?), dove si sente il basso per la prima volta, nell'introduzione. Il brano in se non mi ha fatto impazzire. Come sonorità, almeno all'inizio, ricorda molto di più i brani di Load e fratello, anche se pezzi di doppia cassa riportano il tutto sullo standard del disco. Brano non indimenticabile comunque. La track seguente mi lascia interdetto: The Unforgiven III! III? Quando ho visto il titolo ho pensato che fosse una grandissima cazzata e continuo a pensarlo. Potevano metterci un altro titolo perchè il brano è veramente fantastico e non c'entra un beneamato con i due vecchi brani. A partire dall'introduzione che è un evidente citazione della musica di Ennio Morricone (che i Metallica, com'è risaputo, adorano). C'è qualche arpeggio quà e là, il cantato melanconico (unico punto in comune con le altre Unforgiven) e bei riff di chitarra. Il brano in sé non è la ballatona orchestrale (com'erano le altre due), ma piuttosto un hard rock lento dal piglio melodico che comunque non stona troppo in questo disco. Da notare il solo finale, veramente fantastico, così come l'accompagnamento strumentale. Ripeto, il titolo è una stronzata, ma il pezzo è interessante. The Judas Kiss è il brano che più di tutti sembra essere uscito da ...And Justice For All. Tecnicamente ineccepibile, continui cambi di pattern, lungo inizio strumentale e perfino il sound in generale sembra essere ispirato dal vecchio album. E' il pezzo più arduo dell'album, nel senso che è thrash vero e proprio, niente compromessi: velocità e pesantezza. Bel lavoro. Una volta i Metallica ci avevano abituati ad un brano strumentale verso il finale dell'album. Bene, dopo quattro album di assenza ecco che torna la suite strumentale mastodontica. Suicide & Redemption è senza dubbio il brano migliore dell'album, bellissimo, epico, non sta ai livelli di Orion ma c'è pure l'arpeggio centrale con conseguente guitar solo. Fantastico. La chiusura è impressionante, un brano veramente indimenticabile. A chiudere l'album c'è My Apocalipse. Come Dyers Eve in precedenza anche questo brano di chiusura è bello serrato. Come per gli altri brani, la parola d'ordine è velocità e violenza.
Voto: 8/10
Devo dire che mi ritengo soddisfatto. I Metallica hanno mantenuto le promesse e sono tornati al tanto chiacchierato thrash di cui, in effetti, loro sono fondatori e maestri. Manca in realtà il brano capolavoro, la Master Of Puppets della situazione diciamo, o la And Justice For All. In compenso tutti i brani sono molto belli (e lunghi, stiamo sugli otto minuti di media!). Quello che si dice è vero: sono tornati ai vecchi tempi e mi fa molto piacere. Otto perchè a volte le chitarre (paradossalmente) non sono aggressive quanto meriterebbero i brani e il fatto che hanno scelto quel cazzone di Rubin per la produzione mi ha deluso moltissimo. Per essere veramente un capolavoro (perchè ci manca veramente poco) le chitarre dovevano essere come quelle di St. Anger. Altra pecca la copertina: che cazzo dico io, sembra Nightmare Before Christmas, e che cavolo! Va bene che ci hanno rimesso il nome del gruppo con la scritta storica ma la bara fa proprio schifo! Sarà che mi fa pensare a Tim Burton... a parte questo, bel lavoro, veramente.