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"Some Girls", 1978
C'è chi dice che la carriera degli Stones è finita nel 1972, ai tempi di "Exile On Main St.". Convinti detrattori dicono che solo i primi due album valgano la pena di essere ascoltati. Le persone normali invece hanno adorato questo gruppo in ogni loro album e i fan più sfegatati (cough, cough) hanno apprezzato anche "Undercover" del 1983. "Some Girls", uscito nel 1978, è il loro disco più venduto in America, forse perchè avevano abbandonato il blues estremo di "Goats Head Soup" (1973) e Ron Wood si era finalmente ambientato sfornando un disco di sana cattiveria rock'n'roll nello stile più Rolling possibile. Bisogna dirlo: per quanto mi riguarda negli anni settanta non c'è un disco degli Stones che non valga la pena di essere adorato, però questo qui ha tutte le carte in regola per essere considerato uno dei più importanti della loro carriera, superando di un pelino il capolavoro precedente "Black & Blue"(e ce ne voleva!). Certo, c'è da dire che nel 78 andava di moda la disco music e gli Stones sono riusciti ad arruffianrsi gli Stati Uniti (maggiori consumatori di disco music ma anche i più grandi appassionati di Stones) con un trucchetto chiamato "Miss You", la prima traccia dell'album in questione. Una canzone leccaculo in maniera selvaggia, che ti prende in maniera orribile e ti costringe a cantarla per ore ed ore. Mick e Keith sono stati altrettanto furbi: dissero che si trattava di funky... si, funky, così avevano evitato l'imbarazzante etichetta "disco" che avrebbe pesantemente sfigurato in un disco di rockettari fino al midollo. Così "Miss You" diventa il singolo più venduto di quell'anno e porta "Some Girls" ai vertici di tutte le classifiche. Gli Stones però erano furbi: d'accordo "Miss You", ma il resto dell'album è una bibbia indiscutibile del Rock'n'Roll. "When The Whip Comes Down" la suonano ancora ai concerti così come quel capolavoro di "Shattered"; "Some Girls" (il brano vero e proprio) poi aveva risvegliato il machismo duro (parecchio duro) e puro (molto puro) di Jagger, con un testo di un sessismo imbarazzante ("some girls take my money, some girls take my clothes, girls just wanna get fucked all night" tanto per citare qualche frase) esplodendo in un blues sporco e ruvido che non si sentiva dai tempi di "Midnight Rumbler" (1969). Sul disco compare anche una perla del pop come "Just My Imagination" e la ballata per eccellenza degli Stones, "Beast Of Burden", una delicata riflessione sullo stato delle cose da parte di Mick che sfocia, non ho mai capito come, in un implorazione esplicitamente sessuale... beh gli Stones sono soprattutto questo.
Al chiudere il tutto una copertina fantastica che funge da catalogo di parrucche con le facce dei nostri e un libretto che è in realtà un altro catalogo, sta volta di reggiseni (arf!), dell'epoca.
Voto: 8/10
perchè 9 lo darei a "It's Only Rock'n'Roll" (10 a tutti quelli prima ovviamente) e questo disco non ha la stessa violenza.
C'è chi dice che la carriera degli Stones è finita nel 1972, ai tempi di "Exile On Main St.". Convinti detrattori dicono che solo i primi due album valgano la pena di essere ascoltati. Le persone normali invece hanno adorato questo gruppo in ogni loro album e i fan più sfegatati (cough, cough) hanno apprezzato anche "Undercover" del 1983. "Some Girls", uscito nel 1978, è il loro disco più venduto in America, forse perchè avevano abbandonato il blues estremo di "Goats Head Soup" (1973) e Ron Wood si era finalmente ambientato sfornando un disco di sana cattiveria rock'n'roll nello stile più Rolling possibile. Bisogna dirlo: per quanto mi riguarda negli anni settanta non c'è un disco degli Stones che non valga la pena di essere adorato, però questo qui ha tutte le carte in regola per essere considerato uno dei più importanti della loro carriera, superando di un pelino il capolavoro precedente "Black & Blue"(e ce ne voleva!). Certo, c'è da dire che nel 78 andava di moda la disco music e gli Stones sono riusciti ad arruffianrsi gli Stati Uniti (maggiori consumatori di disco music ma anche i più grandi appassionati di Stones) con un trucchetto chiamato "Miss You", la prima traccia dell'album in questione. Una canzone leccaculo in maniera selvaggia, che ti prende in maniera orribile e ti costringe a cantarla per ore ed ore. Mick e Keith sono stati altrettanto furbi: dissero che si trattava di funky... si, funky, così avevano evitato l'imbarazzante etichetta "disco" che avrebbe pesantemente sfigurato in un disco di rockettari fino al midollo. Così "Miss You" diventa il singolo più venduto di quell'anno e porta "Some Girls" ai vertici di tutte le classifiche. Gli Stones però erano furbi: d'accordo "Miss You", ma il resto dell'album è una bibbia indiscutibile del Rock'n'Roll. "When The Whip Comes Down" la suonano ancora ai concerti così come quel capolavoro di "Shattered"; "Some Girls" (il brano vero e proprio) poi aveva risvegliato il machismo duro (parecchio duro) e puro (molto puro) di Jagger, con un testo di un sessismo imbarazzante ("some girls take my money, some girls take my clothes, girls just wanna get fucked all night" tanto per citare qualche frase) esplodendo in un blues sporco e ruvido che non si sentiva dai tempi di "Midnight Rumbler" (1969). Sul disco compare anche una perla del pop come "Just My Imagination" e la ballata per eccellenza degli Stones, "Beast Of Burden", una delicata riflessione sullo stato delle cose da parte di Mick che sfocia, non ho mai capito come, in un implorazione esplicitamente sessuale... beh gli Stones sono soprattutto questo.
Al chiudere il tutto una copertina fantastica che funge da catalogo di parrucche con le facce dei nostri e un libretto che è in realtà un altro catalogo, sta volta di reggiseni (arf!), dell'epoca.
Voto: 8/10
perchè 9 lo darei a "It's Only Rock'n'Roll" (10 a tutti quelli prima ovviamente) e questo disco non ha la stessa violenza.

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